Sbaraccamento. L’inascoltata richiesta di garanzie

Sbaraccamento a Messina. Tanti numeri, tante date, tanta confusione.

2200 unità da sgomberare. 2200 famiglie da ricollocare. Circa 50 mila mq di amianto. 1000 famiglie in emergenza abitativa. Attese di allacci. Abitazioni provvisorie. Dimissioni sì. Dimissioni no.

A far compagnia al naturale quanto spontaneo scetticismo di fronte alle affermazioni fin troppo ottimistiche del sindaco De Luca, si impone lo stato di assoluta confusione in cui si dichiarano le numerose famiglie che, nelle baracche, ancora ci vivono. E non sanno se e quando potranno andare via. La domanda è sempre la stessa: “come dare alla cittadinanza date e termini precisi senza garanzie?”. Come promettere, in sostanza, uno sbaraccamento in tempi così brevi (si parla di dicembre 2018, ndr), senza avere la disponibilità di alloggi e fondi concreti. Senza avere ancora il responso del Consiglio dei Ministri sulla richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza.

Per contrastare la confusione, il Si.Cobas (Sindacato Intercategoriale) e il Fronte Popolare Autorganizzato, hanno avviato un’attività  informativa che, con assemblee e incontri periodici, miri a far sì che ogni abitante delle baraccopoli abbia gli strumenti per vivere con consapevolezza un momento così importante. “Contrariamente a quanto qualcuno vuol far credere – dichiara Valentina Roberto, Si.Cobas – la nostra azione politica attuale non è di semplice protesta, bensì di confronto e chiarezza di intenti al fine di rassicurare il popolo che, di fronte a un cambiamento così importante, non può e non deve rimanere passivo”.

Confronto. Ecco la parola chiave. Un confronto richiesto, ma mai ottenuto. “Abbiamo protocollato due richieste per un tavolo tecnico con il sindaco – spiega la Roberto – una il 31 luglio e una in settembre. Abbiamo ottenuto solo il silenzio. Noi chiediamo solo risposte a semplici domande. Il rischio – continua la Roberto – è che si scateni una guerra tra poveri in cui nessuno sa come si svolgono le cose, e il nemico diventa l’abitante del rione sbaraccato”.

GS Trischitta