La recente notizia della scarcerazione dei due boss mafiosi bonura e sansone non tarda a scatenare polemiche. L’idea comune, infatti, è che il rischio di contagio da Covid-19 non sia altro che un pretesto per permettere a chi sconta il 41-bis di godere degli arresti domiciliari. Ma le cose potrebbero non stare così.
La scarcerazione di bonura per gravissimi motivi di salute
Motivi di salute gravissimi e non le nuove norme sull’emergenza Coronavirus nelle carceri hanno indotto il magistrato di sorveglianza a concedere i domiciliari a francesco bonura, imprenditore mafioso palermitano condannato a 18 anni e 8 mesi di carcere, coinvolto nell’inchiesta Gotha.
I giudici hanno accolto l’istanza del suo avvocato, Giovanni Di Benedetto, che ha provato attraverso una serie di consulenze mediche il gravissimo stato del capomafia ultrasettantenne. Il magistrato ha deciso un differimento dell’esecuzione della pena (bonura stava scontando una condanna definitiva) dunque per motivi di salute, a causa di un tumore al colon per il quale è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Al boss, con la liberazione anticipata, restavano da scontare 9 mesi.
Poca chiarezza sulla scarcerazione del boss sansone
Non sono ancora noti invece i motivi della scarcerazione di un altro mafioso: pino sansone, anche lui imprenditore, tra i nuovi vertici della mafia del dopo riina. Il tribunale del Riesame di Palermo non ha infatto reso note le motivazioni della decisione.
Fava: “non si prenda il Covid-19 come scusa!”
“Se i Tribunali di sorveglianza ritengono che un capomafia
ultrasettantenne abbia patologie non compatibili con la detenzione e
non sia più pericoloso, nessuna obiezione alla concessione dei
domiciliari. Ma non prendiamo a pretesto il Covid, per favore!
Ad epidemia in fase discendente e trovandosi in condizioni di
necessario isolamento al 41 bis, sarebbe ipocrita giustificare le
scarcerazioni con i rischi legati al corona virus.”
Lo afferma Claudio Fava, presidente della Commissione Regionale
Antimafia siciliana, secondo il quale inoltre “sarebbe offensivo per
le migliaia di anziani morti per le condizioni di promiscuità sociale
e sanitaria in cui si sono trovati.”
“Se volete scarcerare bagarella e santapaola – conclude Fava – fatelo
assumendovi la responsabilità di trovare una valida e legittima
giustificazione. Che non può essere, a quattro mesi dall’inizio della
pandemia, il rischio del contagio. Mentre migliaia di detenuti in
attesa di giudizio o con pene lievi restano esposti, loro si, al
rischio contagio nelle fatiscenti carceri italiane“.
Fava: “il 41-bis è la migliore forma di prevenzione sanitaria”
Continua Fava: “nel momento in cui da mesi si sostiene che l’isolamento e la
quarantena sono le forme migliori di prevenzione e tutela della
salute, credo che proprio il regime di 41-bis sia paradossalmente la
migliore forma di tutela della salute per i detenuti, per gli
operatori carcerari e per i familiari dei detenuti.“