Scarsa protezione ai testimoni

Dopo un improvviso malore del testimone di Giustizia Ignazio Cutrò, avvenuto nel cortile della sua abitazione,e superata la preoccupazione,per la sua salute,arriva l’amara scoperta:l’intera area circostante dell’abitazione dello stesso,dove vive con, la sua famiglia,e che dovrebbe essere video sorvegliata,in modo attento ed adeguato,come assicurato dal Ministero degl’Interni è risultata,sorvegliata in modo approssimativo,considerato che le telecamere,nell’aria istallate,nella fase notturna,non sono assolutamente efficaci,visto che,non a metodo visivo ad infrarossi,ma retro illuminate da fari mal funzionanti ,inoltre nella fase diurna la loro portata e di circa 30 metri con una potenza di 2 mgpx ,quindi paragonabile alla potenza di un telefono cellulare del costo di circa Euro 30,e senza alcun rivelatore di movimento che faccia scattare un eventuale allarme al passaggio,durante l’eventuale intrusione.

TESTIMONI DI GIUSTIZIA TOTALMENTE SOLI E BLEFFATI

Ricordiamo, che negli ultimi mesi Ignazio Cutrò ha segnalato più volte il mal funzionamento dell’illuminazione,necessaria, all’impianto di videosorveglianza, istallata dal Ministero,che oltre ad avere poca efficacia,è sprovvista di un regolatore di tensione,che eliminerebbe il problema di illuminazione necessaria alle telecamere,ma non provvista nemmeno di un generatore autonomo che qualora vi sia una manomissione,entrerebbe in funzione assicurando il funzionamento.

Inoltre, nelle settimane scorse,una famiglia di un Testimoni di Giustizia era stata autorizzata dalle autorità competenti,a trascorrere le vacanze Pasquali presso l’abitazione di Cutrò,senza l’ausilio di scorta, in quanto, a parere delle autorità ,l’abitazione è in piena sicurezza,cosa che si è dimostrata falsa,già in passato altri Testimoni erano stati ospitati da Cutrò,che si rende sempre disponibile,a affrontare i problemi di altre persone sottoposte a misure tutorie.

Addirittura un ufficiale dei CC alla domanda di Cutrò,”lei farebbe salire la sua famiglia nei mezzi assegnati alla nostra tutela?”la risposta è stata”ASSOLUTAMENTE, LA MIA FAMIGLIA NO”,tanto che questa mattina,un famigliare si è rifiutato di utilizzare l’auto .

A conferma che l’impianto e innopportuno, Cutrò nella giornata di ieri,al fine di essere rassicurato,ha contattato il tecnico istallatore delle telecamere,che a solamente confermato,che,le telecamere,e l’impianto,oltre che non avere una portata idonea,e acessori imprescindibili al buon funzionamento mancanti ,ha riferito al Testimone che lo stesso tecnico haveva segnalato la poca efficacia alla Prefettura competente.

I testimoni ancora una volta vivono e subiscono la beffa nella beffa……..!

Il Presidente: Ignazio Cutrò