“Diritti italiano solo agli italiani!”
Siamo a Zingonia in una delle più grosse piazze di spaccio della Lombardia e come preannunciato, il 16 novembre scorso, due grandi gironi si sono scontrati confondendosi ai colori delle vetrine e ai lampeggianti della polizia. Ad attenderli un cospicuo dispiegamento di forze dell’ordine in attesa del presidio di Forza Nuova, proprio in piazza Affari.
“RIPRENDIAMOCI ZINGONIA”, questo lo slogan della manifestazione fascista dei forzanovisti, nata dopo l’omicidio di uno spacciatore caduto in uno scontro tra bande pochi giorni prima. Di contro un numeroso gruppo di antifascisti e abitanti del quartiere intenzionati a contrastarli.
Urlare a gran voce“Casa, lavoro, solo agli Italiani” in un quartiere dove più del 90% della popolazione è di origine straniera, non è sembrata una scelta vincente.
Sandro, italiano, 45 anni, precario: “Siamo qui ad opporci al razzismo e a sabotare il palcoscenico mediatico ricercato da Forza Nuova”.
Fadil, marocchino, 28 anni, studente: “I recenti attentati di Parigi permettono ai forzanovisti di giocare alla guerra santa, calando lo scontro di civiltà in provincia di Bergamo e dipingendo Zingonia come una banlieu enclave del terrore”.
I pochissimi forzanovisti, circa una cinquantina, scortatissimi dalle forze dell’ordine, non sono riusciti neanche ad entrare nella Piazza, che con il passare dei minuti si è riempita di oppositori del movimento. La cosa che colpisce è che la maggioranza delle persone che hanno preso parte al movimento dallo slogan “Riprendiamoci Zingonia” non è del posto. Sembra infatti che nessuno degli abitani di Zingonia vi abbia partecipato.
Dal sito del Centro Sociale Autogestito Pacì Paciana si legge: “Abbiamo assistito a un quadro radicalmente differente a quello che si stava svolgendo al centro della piazza, animata dagli abitanti scesi in strada a fianco degli antifascisti: una presa di posizione non dovuta solamente al rifiuto immediato e spontaneo del razzismo da parte di chi lo vive quotidianamente sulla propria pelle, ma anche alla rete di relazioni frutto del lavoro fatto negli anni nel quartiere di Zingonia, anche attraverso il supporto ai comitati dei residenti.
Un supporto attivo e un impegno costante verso una riqualificazione autogestita, un impegno che non si ritraesse di fronte alla difficoltà e alle contraddizioni di un quartiere come Zingonia, ma
che mettesse al centro gli abitanti e le loro problematiche.
Tutt’altra cosa i fascisti di Forza Nuova che parlano di riprendersi Zingonia, di essere ‘resistenza’ contro l’immigrazione e il terrore che, dicono, da essa deriva”.
Il nome del CSA si ispira a Pacì Paciana è un personaggio del teatro dei burattini molto popolare nel bergamasco. Si ispira a un personaggio realmente vissuto in provincia di Bergamo. Fu un brigante che, nel sentire popolare, incarnò la figura dell’amico dei poveri, un novello Robin Hood brembano che rubava ai ricchi per dare ai poveri.
I fascisti, siano essi di quelli che gridano “allah akbar” o “italia agli italiani”, li si sradica costruendo una società più giusta, più libera, più uguale.
Ogni giorno, tutti i giorni, a Zingonia, come altrove”, continua il CSA.