21 aprile 2010 – L’incontro tenutosi ieri a Palermo presso la Direzione dell’ufficio scolastico regionale con le Organizzazioni Sindacali della Scuola ha avviato il confronto sulla definizione degli organici del personale docente per l’anno scolastico 2010/2011. Dalle tabelle consegnate ai Sindacati emergono dati allarmanti sul numero dei tagli che verranno effettuati per il prossimo anno scolastico nelle scuole siciliane e in particolare negli istituti della provincia di Messina.
• Scuola dell’infanzia: l’unico ordine non toccato dalla Riforma
Gelmini, mantiene anche per il prossimo anno scolasti i posti assegnati nel corrente anno, 8744 nella regione, di cui 1081 a Messina
• Scuola Primaria: è l’ordine di scuola su cui incide pesantemente la
scure dei tagli anche per il prossimo anno scolastico: 18324 i posti assegnati in Sicilia con un decremento di 1275 posti, in provincia di Messina il decremento è di 172 posti rispetto all’anno in corso che già aveva fatto registrare un taglio di 102 posti, In totale i posti in organico saranno 2473 rispetto ai 2645 dell’anno in corso.
• Scuola secondaria di 1° grado: il decremento, a carattere regionale,
è di 534 posti. In provincia di Messina saranno cancellate 62 cattedre. I posti in tutto saranno 14778 nella regione, di cui 1738 a Messina.
• Scuola secondaria di 2°grado: il prossimo sarà il primo anno di
attuazione della Riforma delle Scuole Superiori e ciò comporterà un taglio di 1578 posti nella Regione Sicilia, di cui 181 solo a Messina. I posti assegnati alla regione Sicilia per questo ordine di scuola sono 20328, di cui 2374 a Messina e provincia.
• Sostegno. E’ l’unico settore in cui saranno assegnati posti in più:
in provincia di Messina 27 posti per tutti gli ordini di scuola.
“Dati – spiega la segretaria provinciale della Cisl Scuola Laura Fleres – indicativi della situazione determinata nella Scuola siciliana e nella provincia di Messina che registra un taglio complessivo di circa 500 posti in meno rispetto al corrente anno scolastico. A questi si devono aggiungere i circa 700 del corrente anno che non riescono ad essere ammortizzati dal numero dei pensionamenti, inferiore rispetto all’anno precedente”
Le Organizzazioni Sindacali regionali hanno chiesto l’esame congiunto che si completerà il 26 aprile e preannunciato una serie di iniziative per la difesa della scuola pubblica statale.
“La provincia di Messina – afferma Laura Fleres – paga un prezzo altissimo al riordino della scuola voluto dal ministro Gelmini in ossequio alle pressioni del collega Tremonti e reso possibile dalle cosiddette Leggi Brunetta, attraverso un numero di tagli che colpisce soprattutto le scuole dei piccoli centri che si vedono depauperati dell’unico presidio culturale costituito dalla scuola; infatti in molti piccoli comuni per attuare i tagli vengono formate pluriclassi, accorpando alunni di classi diverse: ciò costituisce una grave lesione al diritto allo studio sancito dalla Costituzione e alla parità di condizioni di partenza e di fruizione dei servizi statali”.