I Reparti Tutela Agroalimentare (RAC) hanno ispezionato oltre 60 attività del comparto agroalimentare sull’intero territorio nazionale al fine di salvaguardare il settore produttivo e garantire sicurezza e qualità del cibo.
Dalle verifiche effettuate sono emerse violazioni in materia di rintracciabilità, etichettatura ed evocazione dei marchi di tutela, che hanno condotto al sequestro di 8.892 kg di prodotti alimentari (farine, cereali, ortofrutta, salumi e carni suine lavorate, prodotti lattiero caseari e ittici, vino, pasta e altro).
Sono stati conseguiti i seguenti risultati:
- riscontrate 35 imprese irregolari;
- contestate sanzioni per 36.200 euro;
- impartite 18 diffide ad adempiere per violazioni sanabili sull’etichettatura e le evocazioni DOP/IGP;
- denunciate 8 persone per frode in commercio (515 c.p.) e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (art. 650 c.p.).
In particolare, sono stati denunciati:
- in provincia di Asti, l’amministratore di una società agricola poiché commercializzava del vino comune da tavola con etichettatura richiamante le DOCG Barolo, Barbaresco e Gavi e la DOC Primitivo di Manduria;
- in provincia di Roma, i 4 rappresentanti di un’impresa industriale poiché commercializzavano 1.355 confezioni di prodotti trasformati evocanti la DOP Mozzarella di Bufala Campana;
- in provincia di Salerno, il proprietario di un caseificio in quanto dalle analisi di laboratorio, eseguite su campioni di mozzarella di latte di bufala, veniva rilevata la presenza di latte vaccino superiore al 70%;
- in provincia di Potenza, il titolare di un caseificio per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, poiché continuava l’attività produttiva nonostante la medesima fosse stata sospesa per carenze igienico sanitarie. Sequestrati penalmente 1.664 kg di prodotti lattiero-caseari;
- in provincia di Cosenza, il legale rappresentante di una fabbrica di liquori per aver commercializzato, etichettandoli come DOP, prodotti realizzati con liquirizia biologica non a denominazione di origine.