Serafina Curcio, lavvocatonelfornetto

Si definisce una food blogger, o meglio un avvocato nel fornetto. Questa è Serafina Curcio, Palermitana. Un’avvocatessa che da tre anni cucina e scrive ricette per il suo blog seguendo quella che possiamo definire non solo una moda ma una vera e propria cultura del buon cibo.

Incuriositi dalla sua doppia passione per la legge ed il cibo abbiamo deciso di saperne di più. Questo anche alla luce della difficoltà di tanti aspiranti avvocati che fanno fatica ad inserirsi nel mercato del lavoro e a fronte dei tanti sicuri sacrifici fatti dalla nostra intervistata che oggi preferisce forse cambiare direzione e passare dai codici alle padelle.  

“Intanto preciso che non sono e non faccio la cuoca ma, più semplicemente, mi piace cucinare, ci dichiara Serafina Curcio. Lo faccio sempre allegramente per la famiglia, spesso e con grande entusiasmo per gli amici, e da soli tre anni con una maggiore attenzione per l’estetica della presentazione del cibo, cucino, preparo ricette e foto dei miei piatti anche per il blog che, ovviamente, non potevo che chiamare. ‘L’avvocato nel fornetto’, lavvocatonelfornetto.it .

“Quindi, in realtà, nessun passaggio da una professione all’altra ma solo una piacevole parentesi che riesco a ritagliare grazie alla condivisione della professione con mio marito, avvocato a tempo pieno. Del resto, come sottolineato, la crisi degli ultimi anni penalizza i giovani aspiranti avvocati e ha reso ancora più agguerrita la concorrenza. Se poi si considera la chiusura di moltissime attività commerciali, il blocco del mercato immobiliare, la realtà locale e, in generale, la minore disponibilità economica e l’esorbitante numero di avvocati del foro di Palermo con oltre 5.000 professionisti, possiamo dire che due avvocati in una sola famiglia sono anche troppi!”

Qual è il valore aggiunto che ricevi dal mondo della ristorazione e che la tua attuale professione di Avvocato non ha?

“Mi piace definirmi una food blogger e quindi cucino e scrivo post per il mio blog che tratta di cibo. E’ una cosa che mi affascina e mi intriga soprattutto per il confronto e la condivisione. Da quando mi occupo del blog ho avuto la possibilità di acquisire nuove conoscenze, di imparare nuove tecniche. Ho viaggiato, in compagnia di altri colleghi, per frequentare corsi, assistere a manifestazioni sul cibo … insomma, una continua e divertente evoluzione. La crescita non si è limitata esclusivamente alla cucina ma ho dovuto modificare, ingentilendolo, anche il mio modo di scrivere troppo vincolato a schemi tecnici e formali quali possono essere quelli necessari alla stesura di un atto o di una lettera legale. Evidentemente, grazie anche alla raggiunta maturità, ho voluto assecondare le mie passioni e respirare ‘aria nuova’ in un percorso completamente diverso”.

Nel futuro ti immagini avvocato o cuoca?

“Mi attirerebbe trovare un’attività legata a questa passione; certamente non un ristorante nel senso classico del termine. Mi piacerebbe di certo gestire un luogo multifunzionale dove organizzare dei corsi di cucina coinvolgendo chef ma anche nutrizionisti, dove divertirsi con il cibo ma, nello stesso tempo, apprendere gli effetti e le potenzialità di alcuni prodotti poco conosciuti e, appunto per questo, poco usati. Mi vengono in mente ingredienti come la quinoa, il miglio, il grano saraceno che vedono sempre più frequentemente sugli scaffali del supermercato ma che la gente non compra perché magari non sa come utilizzarli, quando invece sono buonissimi e ricchi di nutrienti”.

Posti e realizzi piatti particolari dai tanti sapori, da cosa dipende la scelta o l’esclusione?

“Nel mio blog c’è tanto di me. Può non sembrare ma ho sempre preteso molto da me stessa. I miei piatti devono essere in primis buoni, ovviamente secondo il mio gusto e quello dei miei figli e di mio marito, diventati oramai ipercritici, ma devono essere anche belli perché sono fermamente convinta che un piatto si mangia dapprima con gli occhi. Quindi, una foto che rende giustizia in termini di consistenza e di colori e una ricetta che è stata apprezzata sono condizioni essenziali per essere candidate all’inserimento nel blog”.

Che riscontro ha il tuo blog?

“L’avvocato nel fornetto esiste da poco più di tre anni e, considerata la mia poca attitudine all’utilizzo del computer, mai e poi mai mi sarei aspettata di riuscire a gestirlo tecnicamente anche se, ad essere sincera, il settore tecnico lo cura mio fratello, web master e titolare di una società informatica con un’esperienza ventennale. Ma, soprattutto, non pensavo di riuscire a trovare il tempo di riempirlo di contenuti, con una discreta levatura, che avessero tanto successo e riscontro fra i miei lettori. Sapere che ogni giorno almeno 150 persone visitano il tuo blog, si soffermano e commentano mi riempie di orgoglio e mi da la spinta per continuare cercando sempre di migliorarmi”.

Secondo te da cosa dipende il successo di tutti i programmi di cucina che negli ultimi tempi registrano molti spettatori appassionati?

“Secondo me è esattamente all’opposto. E’ stata proprio l’influenza mediatica dei programmi televisivi monotematici a sollevare questo ‘polverone’ e ad aumentare l’interesse e la curiosità per la cucina. E, se da un lato l’intuizione, secondo me geniale, di catalizzare l’attenzione del pubblico televisivo su qualcosa come il cibo ha fatto si che gli chef diventassero artisti e i libri di cucina best seller, dall’altro ha consentito che ci si riappropriasse di quello che è sempre stato l’elemento culturale per eccellenza, il mezzo attraverso cui stabilire e mantenere rapporti umani.  Del resto, se ci rifletti cosa c’è di più bello che essere seduti ad una tavola con gli amici, con i tuoi cari e condividere i piaceri del cibo?”