Sferracavallo, una catena per la liberta’ del mare

La “In-Catena il Mare” , organizzata da “Il Mare di Sferracavallo” è riuscita perfettamente.
Più di 1500 persone hanno realizzato la catena umana, ed almeno altre 500 erano sparpagliate tra gli scogli e via Barcarello, che ha unito il punto, dove presumibilmente “dovrebbe” essere realizzato lo scavo del pennellone, o il microtunnelling, per lo scarico delle acque reflue del depuratore dei 100.000, e la struttura, vecchia e mal funzionante, che tratta lo scarico delle acque nere dei 10.000 e le scarica a circa due chilometri dalla costa.
Decine di sommozzatori, dei vari diving locali e dei VVFF di Palermo, hanno realizzato un’altra catena a mare, affrontando il mare mosso, ed è stato un bel momento quando si è concretizzato un unico, grande abbraccio, da terra e dall’acqua, del nostro Mare; un abbraccio, un incatenamento simbolico, affinché nessuno si permetta di distruggerlo. 
La richiesta del “Il Mare di Sferracavallo” è chiara e forte : 
1) non si deve realizzare lo scarico a Mare delle acque reflue, che sono ricche di sostanze chimiche, perché sconvolgerebbero il delicato equilibrio della riserva marina, e comprometterebbero gravemente le praterie di posidonia e i marciapiedi a vermeti; di contro ci sarebbe un aumento del proliferare delle alghe tossiche, proprio perché i fosfati e l’azoto contenuto reflui sono il loro alimento, e i casi di intossicamento, come purtroppo ogni anno si verificano in altre località, inevitabilmente si moltiplicherebbero. Oggi respiriamo iodio… domani chissà se potremmo più respirare a pieni polmoni in riva al mare.
2) Il pennello dei 10.000, quello che scarica le acque nere, è ridotto a un colabrodo e deve essere chiuso per lo stesso motivo della richiesta precedente ; e cioè, perché non rispetta le norme stabilite dal regolamento dell’Area Marina Protetta Isola delle Femmine-Capo Gallo, e quelle previste dai SIC (Sito d’Interesse Comunitario). Si ricorda che tutto il Mare di Sferracavallo appartiene all’AMP e al relativo SIC.
3) Fino a quando l’Ato1 Palermo, il comune di Palermo, la provincia di Palermo e la regione Sicilia non metteranno “Nero su Bianco”, redigendo un nuovo progetto alternativo che annulli quello che ha generato il D.D. 57 del 19/12/2012, come ha promesso lo stesso sindaco Orlando, “Il Mare di Sferracavallo” metterà in campo nuove e più concrete iniziative per risolvere questa situazione paradossale. 
La Catena umana del 3 marzo è servita a dare forza e motivazione ai promotori della manifestazione; e l’elevata presenza dei cittadini, provenienti da tutta Palermo, sicuramente stimolerà altre iniziative.