Sfiducia al Sindaco. Accorinti, “ma che scherziamo?”

Frenetica oggi l’attività del Sindaco di Messina, Renato Accorinti. La mattina è iniziata con l’incontro con l’Associazione srilankese di Messina, dove il presidente Roshan Rupasinghe ha ringraziato il Sindaco perché Messina e la sua sede municipale diventeranno il 12 e il 13 di Marzo la sede di un servizio consolare mobile predisposto dall’Ambasciata del Sri Lanka di Roma. Un risparmio in viaggi, tempi e soldi per persone che non danno voti ma i cui nuclei familiari di Messina sono oltre 5.000, “quelli regolari ci tiene a precisare Accorinti”.  E’ stato lo stesso Accorinti in uno dei suoi viaggi a Roma a chiedere il servizio consolare, “perché non bisogna fare le cose per interesse personale ma per un miglioramento della vita sociale delle persone”. Ma non saranno solo i residenti srilankesi di Messina ad usufruire dei servizi consolari e potranno chiedere certificati, passaporti e quant’altro anche tutti i cittadini del Sri LanKa che vivono in Sicilia.

La mattinata è proseguita con l’incontro, nel Salone delle Bandiere del Comune, con le organizzazioni di volontariato per la tutela del diritto delle donne, ben 16, che si sono riunite per “Fare Squadra” in occasione della Festa della Donna e che davanti a tanti ragazzi e ragazze delle scuole cittadine hanno posto l’accento sulla necessità che non si spengano i riflettori su un tema, come quella dei diritti delle donne, che ancora oggi in Italia ha bisogno d’attenzione e tutela.

Sarà stato l’incontro con i ragazzi, che di solito lo galvanizza; le critiche quotidiane che lui e la sua Giunta da tempo sono costretti a subire, tanto da sembrare che in due anni e mezzo d’amministrazione Accorintiana tutto, ma proprio tutto, sia stato un irrimediabile disastro; oppure il ricatto politico che alternativamente sia i consiglieri comunali di destra che di sinistra avanzano al tintinnar dei sonagli politici dei rispettivi leader, in un’eterna lotta consiliare a chi è più forte. Sarà stato tutto questo o altro ancora, dicevamo, ma finalmente Renato Accorinti si è sbottonato.

Ritiene veritiera quella che passa come una comune opinione che la vede come un fallimento amministrativo, rispetto ai segnali che riceve dal cuore dalla città fatta di giovani, di ragazzi della scuola, di gente comune o… di srilankesi?

“Le persone sentono quello che fai, quello che sei. Quello che ha visto poco fa (una giovane ragazza ha chiesto con insistenza di farsi un selfie con il Sindaco, dichiarando che lui era il suo idolo) è un continuo. Questo non fa piacere per un fatto personale o soggettivo. Anche se non ci tengo in modo particolare, io riconosco il valore di coloro che hanno un’appartenenza politica, culturale, religiosa. Però bisogna avere un’appartenenza in più, quella della comunità. Qui o vinciamo tutti o perdiamo tutti.

Ma la Messina vera, quella del cuore, come detto è con lei e con il suo pensare o contro di lei?

A me non interessa questo. A me interessa se questa città stia facendo un passo avanti per la sua evoluzione o meno. E queste persone stanno aumentando giorno per giorno, a mano a mano che percepiscono, sentono, vedono e capiscono che bisogna stare dalla parte del senso della comunità. Lo sentono profondamente ed è quello che vogliono.

La sfiducia richiesta dai partiti politici e dai consiglieri comunali è meritata?

  No, ma scherziamo?  Non dimentichiamo che io sono stato legittimato dal voto popolare. La sfiducia la merita chi sta distruggendo economicamente la città o chi è connivente con affari, imbrogli, mafia. Allora, in quel caso, bisogna essere buttati fuori subito, in caso contrario bisogna rispettare i tempi del mandato che ha dato il popolo.  

Ohu! Ma che scherziamo? Se c’è qualcuno che è mafioso va buttato fuori, sia Accorinti, Giovanni, Salvatore, non ha importanza. Ma qui, voglio dire, noi abbiamo trovato mezzo miliardo di debiti. Non li abbiamo fatti noi. Il mezzo miliardo di debiti che abbiamo trovato, che è il vero problema di tutti i problemi della città, non l’abbiamo fatto noi. Ora, io non sto ad accusare se l’ha fatto A, B o C ma voglio dire a tutti, a tutti i consiglieri, a tutta la città, vediamo come uscirne da tutto questo guaio lavorando tutti insieme.

I meriti poi saranno di tutti, non di uno…e poi il Sindaco mica lo posso fare a vita. Non lo voglio fare, perché ci vuole un ricambio. Anche se avessi una nuova possibilità, direi di no. Il cambiamento dal basso prevede la partecipazione di tutti. Il Sindaco, la Giunta, i consiglieri devono fare il loro dovere ma anche i cittadini devono partecipare al cambiamento. I cittadini non sporcano a terra, devono fare la differenziata, non posteggiano in doppia fila anche se i tempi per un cambiamento culturale sono ancora lontani e non possono essere “accorciati”. I tempi culturali sono naturali, non possono essere tagliati, non nota come anche al Comune i dipendenti che lavorano fumano e buttano le cicche a terra? (Non lo dovrei dire, ma mi sono sentito veramente in colpa.) Da quanto tempo c’è il divieto di fumare e tuttavia prima che diventi una cultura di tutti…

In alcune Nazioni che sono partite prima queste cose non si vedono più, non sono migliori, solo sono partite prima. In ogni caso io sono ottimista per l’essere umano che ha bisogno di tempi e anche Messina ha bisogno dei suoi tempi. Una volta fumavano tutti nei posti pubblici e anche se oggi è uno solo che fuma nel Comune, si pensi che ci sono posti dove non si fuma neanche all’aperto.

Quando si è insediato ha detto che aveva 40 consiglieri comunali e non solo i quattro delle sue liste. E’ concetto ancora attuale?

        E’ un concetto che esiste ancora perché non c’è alla base l’appartenenza (ad un partito). Vi sono le varie tematiche e tutti devono contribuire e votare, secondo coscienza, per il bene della città. Se poi qualcuno crea gruppi che diventano lobby non si tratta più di politica, ma è un’altra cosa. Un consigliere non dovrebbe votare, sì o no, a seconda dell’appartenenza alla stessa area politica, oppure, a prescindere dal tema, ti voto contro perché non sei dei miei. Non è più politica, bisogna riflettere sui problemi della città e poi decidere con coscienza. Anche in questo caso dobbiamo ancora imparare. E’ ancora dura a morire la mentalità di creare dei clan che devono essere contro qualcuno o a vantaggio di qualcuno a prescindere.  Questo è sempre sbagliato.

Ha ancora rapporti politici con i leader dei partiti che hanno chiesto un suo passo indietro?

Io continuo a parlare con tutti, rispetto tutti e non escludo nessuno. Io i rapporti politici li ho con tutti.

Nessuno le ha chiuso la porta in faccia?

Io non lo so se vogliono porre la sfiducia, ma io sia come persona che come Istituzione ho la massima apertura con tutti e non solo con i politici ma anche con tutte le altre Istituzioni. Questo da parte mia è doveroso, poi ognuno prenda le decisioni che vuole.

@PG