SICILIANI NEL MONDO: INTERVISTA A ZAIRA SELLERIO

Dal profondo del cuore é l’opera prima della scrittrice Zaira Sellerio, pubblicato da Arduino Sacco Editore. È la storia autobiografica di una donna che, rinchiusa in una società che non la comprende e che la sottopone a sofferenze di natura mentale e fisica, raggiunge l’agognata emancipazione grazie al proprio coraggio e alla forza di ribellarsi al proprio destino, in un percorso che la porterà dalla Sicilia ad emigrare verso la Svizzera. Noi del Carrettino delle idee abbiamo intervistato l’autrice Zaira Sellerio.

Signora Sellerio, viviamo in un’epoca che vede riapparire in Italia, soprattutto tra i più giovani, il fenomeno dell’emigrazione. Cosa crede di poter suggerire a chi, come lei, dalla Sicilia si trasferisce all’estero?

Se dovessi pormi da sola la domanda:” Zaira, torneresti a vivere in Sicilia?” risponderei di no. L’essere umano è una creatura che fa della caratteristica dell’adattabilità un punto di forza. Qui in Svizzera ho trovato una mentalità sotto molti aspetti più aperta. Ho le mie abitudini, sono riuscita a far crescere i miei figli in un contesto che ha permesso loro di imparare molte lingue. Io stessa ho imparato il tedesco per potermi integrare al meglio nella società svizzera. Devo aggiungere, però, che ho avuto la fortuna di trovare anche molta gente che in Svizzera parla italiano. Certo, gli svizzeri rispetto a noi italiani (ma anche rispetto ai tedeschi) sono più riservati ma apprezzano l’onestà, l’impegno e l’educazione, indipendentemente dalla nazionalità.

 

Il tema dell’emancipazione femminile è ancora, ai giorni nostri, molto attuale. Secondo lei possiamo considerare le donne del 2015 pienamente emancipate? E rispetto alla Sicilia e al mondo della giovane Zaira, sono stati compiuti dei progressi a riguardo?

Non ho mantenuto molti contatti con il mio paese d’origine, quindi non so com’è lì adesso la situazione. So che i siciliani emigrati in Svizzera permettono alle figlie di vivere liberamente la loro vita. C’è solo un modo, secondo me, per ottenere la dignità e l’emancipazione ed è quello di ottenere l’indipendenza ed il benessere economico. Questo ovviamente vale sia per le donne che per gli uomini. Mio padre, anche lui emigrante in Svizzera, viveva in una stanzetta grande come il mio studio. Purtroppo una società ridotta in miseria diventa, per forza di cose, una società ignorante. Quando ho cominciato a scrivere questo libro ho ricevuto anche delle minacce perché pensavano che mi mettessi a spettegolare su carta dei fatti privati degli altri, non capivano che stavo scrivendo soltanto un libro. Leggere, avere la possibilità di vedere la tv, andare su internet ed informarsi, tutto questo ci permette di conoscere il mondo, di riflettere e capire che un essere umano, indipendentemente dal proprio sesso, ha diritto alle stesse opportunità.

Il fenomeno del femminicidio in Italia e, in generale, della violenza psicologica e fisica sulle donne è, purtroppo, molto presente. Secondo lei perché è ancora così diffuso? In generale, in Svizzera riscontra la stessa situazione?

Anche adesso mi sento di dover ricondurre tutto ad un discorso legato al conseguimento di un’indipendenza economica personale. Una donna indipendente, una donna meno legata ad una figura maschile, è una donna più libera e in grado di divincolarsi da certe situazioni. Qui in Svizzera credo che il fenomeno sia molto meno diffuso, secondo me, proprio perché la società svizzera è una società più meritocratica rispetto alla società italiana. Tutto ciò che riesci ad ottenere te lo devi sudare, ma tutto ciò che ottieni ti viene riconosciuto senza dover scendere a compromessi, indipendentemente dal sesso e dallo stato sociale di partenza. Le coppie svizzere sono composte da uomini e donne in carriera, entrambi indipendenti, e dunque così si va ad annullare ogni ruolo di subordinazione dell’uno rispetto all’altro. Una società più livellata, una società dove le differenze sono meno marcate, riesce a prevenire sul nascere l’esplosione delle conflittualità e della violenza.

 

Stefano Cattafi