C’è un assegno di 50 milioni di lire della Banca Commerciale Italiana, l’Istituto di credito è quello di Caserta, la data quella del dieci settembre 1997. Negli anni ’90 non era difficile trovare in circolazione dei titoli così importanti, quindi non ci sarebbe nulla di strano se non che a firmare quell’assegno sia stato l’esponente di vertice del gotha dell’ecomafia campana, Cipriano Chianese e ad incassare quell’assegno sia stato il sindaco storico di Trentola-Ducenta Michele Griffo. Prima di parlare nello specifico dell’assegno, è importante illustrare il profilo dei personaggi. L’avvocato Cipriano Chianese è stato uno dei principali e più importanti imprenditori della monnezza nella zona della cosiddetta Terra dei Fuochi. La sua storia imprenditoriale nel settore rifiuti inizia alla fine degli anni ’60. Metalli, legno, vetro, plastica, carta, scarti di mensa.
Tutto ciò che non serve al colosso americano dell’elettronica Itmac prima, Texas Instruments poi, o lo recupera rivendendolo a terzi o finisce nel “fosso” dei Chianese nei pressi della Masseria Annunziata ai Tre Ponti tra Giugliano e Parete. I rifiuti della mensa li utilizzavano per dare da mangiare agli animali. Tutto questo fino agli inizi degli anni ’70. Poi costituisce la Cipriano Chianese Autotrasporti, anche il pallino del giovane rampante era quello della vendita dei materiali riciclati. Nel breve periodo diventa esclusivista per la Texas, la Indesit e la Tre Emme di Caserta. Nel corso degli anni si specializza tecnicamente, conquista nuove fette di mercato, il parco clienti aumenta a dismisura. Il Re Mida di Parete sa come dalla monnezza può fare soldi e a palate.
da sx: Chianese, Griffo e Roma
Fonte: http://anteprima24.it/
La sua specialità diventano i rifiuti industriali. Ha tutti ai suoi piedi: padroncini per i trasporti, industriali di ogni dove della Penisola, monnezzari di basso o alto profilo. Chiunque è stato nel settore rifiuti almeno una volta ha dovuto necessariamente avere a che fare con Cipriano Chianese. La vera manna dal cielo arriva quando trasforma in cava quello che un tempo fu il terreno fertilissimo affidato al vecchio padre coltivatore diretto. Scava e vende la pozzolana come inerte per l’industria del cemento. Intanto ciò che non si può trasformare e rivendere si deve necessariamente depositare in discarica. Le leggi non c’erano, bastava essere semplicemente autorizzati dal Comune e dalla Regione. Le amicizie e i collegamenti con i funzionari non mancano a Cipriano. L’ex cava di pozzolana diventata discarica Setri, poi Resit. In pochi anni Chianese Cipriano diventa il punto di riferimento del mercato ecologico italiano. A un chilometro di distanza dalla residenza imperiale di Chianese, viveva Michele Griffo. Decine e decine di pagine sono state scritte dall’Antimafia partenopea racc
ogliendo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Finito agli arresti per l’inchiesta Jambo e attualmente con l’obbligo di dimora fuori regione, Griffo, sindaco storico di Trentola-Ducenta, è considerato dagli inquirenti uno dei riferimenti politici del boss Michele Zagaria. Importanti sono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia re dei rifiuti tossici Gaetano Vassallo che definisce un rapporto fraterno tra Michele Griffo, l’ex boss sanguinario Dario De Simone ed il mediatore e trasportatore di rifiuti Elio Roma. Quest’ultimo finito, insieme con i fratelli in numerosissime inchieste giudiziarie per traffico illecito di rifiuti e associazione per delinquere, è stato più volte condannato.
Tornando al titolo a firma Chianese e passato all’incasso da Michele Griffo, entrambi dichiararono che quei soldi erano il corrispettivo di un prestito personale. Ma nessuna prova scritta è stata consegnata agli inquirenti che provasse il prestito. Dopo circa venti anni Chianese è stato condannato, lo scorso luglio, dalla Corte d’Assise di Napoli per disastro ambientale e avvelenamento delle acque nella discarica Resit di Giugliano in Campania. Michele Griffo è sotto processo a Santa Maria Capua Vetere per concorso esterno in associazione mafiosa al clan dei casalesi. La copia del titolo è tra gli atti acquisiti nel processo Resit. Nel 2008 gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, si fermarono alle dichiarazioni del Griffo, non riuscendo a provare il legame tra il Griffo e Chianese. Nell’ordinanza Jambo firmata dal Gip di Napoli Federica Colucci, emerge, invece, il legame che l’ex Primo cittadino di Trentola-Ducenta aveva con Elio Roma. Da accertamenti di natura giudiziaria è stato provato il collegamento tra i Roma (Elio, Generoso e Raffaele – nda) e l’avvocato Chianese. Alla fine degli anni ’80, il Chianese costituì coi fratelli Elio e Generoso Roma la società Ci.Ca.Gel (Cipriano Chianese, Carmine Di Cicco e Generoso ed Elio Roma – nda) poi passata nelle mani dei Bruscino e gli Iossa con Chianese detentore del 30% delle quote. Ovviamente non siamo noi a dover fare i collegamenti. Ma in tutta questa vicenda c’è una certezza, che qualcosa sia