Solo cento passi tra politica e mafia

“Signori mei, sentiti, sentiti, signori mei, accurriti! Cuminciamu cu na domandina facile facile: qual è la distanza più breve tra li du punti?”
“Una retta!”
“Una retta? A Stoccolma forse, a Milano, a Cinisi, invece, la distanza più breve tra li du punti sono tre curve! Tre bellissime formosissime curve! E lo sapete come successe questo miracolo della geometria? Il Signor Sindaco, meschino, quest’autostrada che si ‘ntorcinia, si gira, si vota e si firria, ci pareva più graziosa, lo fece perché i poveri automobilisti si divertissero, perché non gli venisse un colpo di sonno. È vero Signor Sindaco? Il fatto è che questo pezzo di giardino appartiene a certi amici, a certi amici degli amici, degli amici, degli amici!”

Solo una delle tante denunce di Peppino Impastato è questa, fatta sotto gli occhi di un Sindaco incredulo, fatta in pubblica piazza, davanti alla gente che passava e guardava un uomo che aveva avuto il coraggio di ribellarsi. Ribellarsi in un paese in cui la mafia comandava, ribellarsi a un padre che piegava la testa davanti ai vari boss di turno, ribellarsi ad un silenzio che opprimeva delle stradine in cui tutti sapevano tutto ma nessuno parlava.

È così che è iniziata la lotta alla mafia: da un giovane con la voglia di ribellarsi, da un giudice e un magistrato con il coraggio di lottare contro la corruzione, da un Generale morto per salvare il suo paese dalla criminalità, fino ad arrivare alle varie associazioni antimafia, a quei, pochi, politici non corrotti che denunciano tutto ciò che di illegale accade, ai semplici commercianti che hanno il coraggio di dire no al pizzo.
Oggi, grazie, a queste persone, lottare contro la mafia è possibile, oggi, grazie a queste persone, sconfiggere la mafia è possibile. “Ogni generazione entra nella storia per aver fatto qualcosa” afferma il Senatore Beppe Lumia, ex Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, rivolgendosi ad alcuni giovanissimi studenti tra gli 11 e i 12 anni “I nostri padri e nonni sono entrati nella storia per aver combattuto per la loro libertà, contro il fascismo, dando vita alla nostra Costituzione, voi dovrete entrare nella storia per aver sconfitto e distrutto la mafia”.

È possibile, è possibile se non si ha paura, è possibile se si ha il coraggio di non stare in silenzio. Il più insignificante gesto di bullismo, la più semplice omertà dinanzi ad un atto scorretto: è da qui che si comincia, spiega il Senatore, è da qui che si comincia ad entrare nella mentalità mafiosa. Magari non si ha niente a che fare con la mafia, magari le si è lontani anni luce, ma se si assumono atteggiamenti ad essa vicini si può diventarne facili prede. Comandare, è questo che affascina, avere il potere, avere il rispetto, avere l’attenzione, poter fare tutto ciò che si vuole. Sentirsi onnipotenti. Sentirsi onnipotenti e avere soldi a non finire: case, ville con piscina, palazzi, teatri, cinema. Potersi comprare tutto ciò che si desidera, perché si è i padroni del mondo. I padroni del mondo che, però, sono ricercati da tutti, ricorda l’ex Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, padroni del mondo che sono costretti a vivere in stanze minuscole di casolari sperduti e lontani dalla realtà circostante. È così, infatti, che tutti i più grandi boss mafiosi sono stati trovati, da Bernardo Provenzano, catturato l’11 Aprile del 2006, in un casolare del Corleonese, a Michele Zagaria, trovato, il 7 Dicembre 2011, in un bunker nascosto quattro metri sottoterra, in una paese in provincia di Caserta. Dove sta allora il potere? Dove sta la grandezza di questi uomini?
La verità è che non c’è nessuna grandezza, la verità è che “bisogna diffidare di chi ci dice che la mafia è una cosa schifosa ma necessaria perché porta lavoro”, afferma il Senatore Lumia, “perché per ogni lavoro che porta ne toglie altri dieci”. La mafia è un’associazione criminale fatta per distruggere tutto ciò che c’è di giusto e legale, non porta mai, in nessun caso, del bene. Se la nostra terra, se la nostra Sicilia adesso si trova ad avere un’economia distrutta è colpa della mafia, è colpa di quei criminali che impediscono ai cittadini onesti di vivere serenamente, è colpa di tutti quegli imprenditori corrotti che si lasciano sconfiggere da un investimento facile ma illegale, è colpa della paura, della debolezza di tutti coloro che non riescono a dire no alla mafia. Ma, per fortuna, per ogni criminale ci sono tante persone che lottano affinché questa venga sconfitta, per ogni criminale ci sono tanti Peppino Impastato, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Graziella Campagna, Carlo Alberto Dalla Chiesa, che non si fermano nonostante la mafia li abbia uccisi. E sono loro a gridare i nomi di quei PDM, come direbbe uno dei nostri più grandi giornalisti, Pino Maniaci, PDM che ci governano, che ci comandano, PDM che purtroppo abbiamo votato, PDM che stanno comodamente seduti al Parlamento e che mangiano con i nostri soldi. A tutti questi Pezzi Di M***a dobbiamo dire che non abbiamo paura, e che se oggi al Governo 9 ministri su 10 sono incriminati, se al Parlamento 10 deputati su 9 hanno qualche condanna sulle spalle, noi stiamo lottando affinché domani non sia più così.