Spaesati alle Eolie: Il punto con Christian Del Bono

L’allarme della Federalberghi delle isole Eolie è stato lanciato qualche giorno fa.

Il presidente Christian Del Bono ha scritto una lettera al presidente della Regione Rosario Crocetta per chiedere interventi sul problema dei trasporti. I bandi sono in scadenza e la programmazione sempre più intermittente. Infatti, i tagli paventati della regione rischiano di rendere meno competitive le isole e creare gravi disagi a chi vive solo ed esclusivamente di turismo. Le risposte tardano ad arrivare. La sensazione che si percepisce è che la politica sia lontana dal prendere provvedimenti in tal senso anche perché tutto dipende dalle risorse e da una seria programmazione.

Ne è convinto Christian Del Bono. “Secondo me la regione ha delle difficoltà a reperire le somme in un bilancio regionale, dove probabilente occorrerebbe fare tagli di altro genere. Stabilire un’incontro può risultare difficile soprattutto quando si devono dare delle risposte concrete. Anche se credo che non manchi la volontà”. “Tuttavia, -continua ancora Del Bono- Il tema dei trasporti è stato trattato tramite spot, senza pensare alla sua globalità. Ci ritroviamo a febbraio e ancora Siremar e Compagnia delle isole ha pubblicato gli orari soltanto  fino a marzo. Molti turisti, chiamano e chiedono spiegazioni. E noi cerchiamo di spiegargli che è normale così e gli orari ricalcheranno quelli dell’anno scorso. Dunque in Sicilia l’orologio si è fermato anzi le lancette sono tornate indietro di dieci anni . “Qualcosa però è cambiato. -conclude Del Bono- sono aumentati i posti letto, sono fioriti nuovi alberghi. E’ aumentata la “ricettività” ma non sarebbero sorte nello stesso tempo tutti gli apparati sussidiari e complementari al turismo, che permetterebbero di puntare su altri fattori e attrattive presenti : i vulcani, i musei, e i villaggi preistorici. Fattori che permetterebbero con un’adeguata promozione di riempire le Eolie anche nei periodi di bassa stagione”.

La situazione è allarmante soprattutto perché il turismo è visto sempre più come un problema e non una soluzione alla crisi, anzi per dirla con le parole del presidente della Federalberghi come una realtà che non “parla” il politichese.