Telejato è diventata da anni il simbolo della lotta alla mafia. Pino Maniaci ha capito cosa vuol dire fare informazione.
Significa denunciare il malaffare mafioso. Significa scandagliare la realtà delle connivenze. Significa contribuire ogni giorno alla crescita dell’ideale di democrazia. Il direttore dell’emittente sta pagando ogni giorno il prezzo della libertà, in una terra ad alta densità mafiosa, in cui le voci libere sono mal tollerate. La lista degli atti vili s’ingrossa: specchi rotti, gomme tagliate e auto in fiamme. Tutto questo dimostra che ancora oggi la mafia è attaccata ai propri rituali. Nella società civile però come spiega Graziella Proto, direttore di Casablanca, c’è la tendenza a sottovalutare: “Pino sta pagando il prezzo di denunciare quelle stesse persone con cui sta a stretto contatto. Manca la presa di coraggio. Domani finiti i clamori si tornerà punto e a capo. La domanda che vogliamo farci è questa: questa solidarietà si vuole riempire di cose concrete? Forse è difficile perché la gente non vuole sentire parlare di cose tristi”.
Questa storia inoltre fa emergere due realtà: la codardia dei mafiosi e l’inadeguatezza degli onesti. I primi continuano ad agire nel buio, nell’anonimato. Agiscono con le armi della violenza, della sopraffazione costruendo il loro Stato nello stato con leggi e codici ben precisi. Il copione di questi “uomini” che Pino definisce pezzi di merda è sempre lo stesso. Nonostante tutto il coraggio della televisione di Partinico aumenta. Quello che però lascia sbigottiti, è il mondo di quelli che dicono di remare contro. Dicono appunto. Il fronte dell’antimafia- non tutto chiaramente- è popolato da novità editoriali, fiction, apparizioni televisive, slogan accattivanti, manifestazione di piazza, e ovviamente celebrazioni liturgiche. Sembra però che si trovi solo il tempo per apparire. E’ chiaro che la lotta alla mafia significa molte altre cose e deve coinvolgere tutte le forze della società.
Dallo Stato ai cittadini. Significa impartire i sani principi della legalità nelle zone e nella realtà della nostra Italia in cui si crede che il linguaggio della violenza sia l’unico possibile. Significa avere dei rappresentanti della democrazia con una coscienza pulita e irreprensibile. Il cammino è lungo ed è tutto in salita. Abbiamo grandi esempi che hanno tracciato la strada. Oggi e tutta la redazione de il carrettino delle Idee si stringe attorno alla redazione di Telejato, ma vuole ringraziare tutti coloro che ogni giorno fanno informazione dalle città di frontiera, senza grandi riconoscimenti e senza grasse retribuzioni. Un particolare plauso poi a quelle associazioni antimafia che portano avanti ideali di legalità nelle scuole, a chi è vittima del racket, a chi è vittima di una giustizia troppo lenta. Perché in fondo, concludendo e riprendendo la parole di Pino, la mafia è fatta da pezzi di merda.
Questi vanno isolati. Il fronte della società civile può fare la differenza interrogandosi su cosa significhi fare antimafia.