TRENITALIA A MESSINA: LA CHIUSURA ARRIVA VIA SMS E’ sempre più emergenza dismissione: da oggi abolito l’Ufficio del Personale Macchinista

30 marzo 2010 – “In queste ore si sta scrivendo la pagina più nera della lunga storia del gruppo FS a Messina”. La denuncia è di Enzo Testa e Michele Barresi della segreteria provinciale della Fit Cisl dopo la decisione della società Trenitalia di chiudere, di fatto, uno dei centri operativi più importanti e storici del trasporto passeggeri a lunga percorrenza, il Deposito del Personale di macchina. Si tratta dell’unica realtà di comando nel settore presente nell’isola, ubicata storicamente nella città dello stretto e che oggi è stata chiusa per essere progressivamente assorbita e accorpata ad altre strutture.
“E’ un colpo durissimo sostengono – Testa e Barresi – e il gruppo FS sta attuando questa operazione unilateralmente e con la contrarietà del sindacato, sferrando un colpo durissimo all’operatività del trasporto passeggeri in Sicilia, compiendo un passo decisivo per la sua progressiva chiusura”.
Ad evidenziare l’avanzato stato di abbandono e disorganizzazione, senza nessuna comunicazione ufficiale alle organizzazioni sindacali, Trenitalia oggi ha utilizzato un sms per comunicazioni ai dipendenti interessati lo spostamento degli uffici preposti in altra sede e la chiusura dei precedenti.
“Non è difficile intuire – aggiungono Testa e Barresi – come, depotenziando e indebolendo i centri di comando della Divisione Passeggeri a Messina, Trenitalia proceda nell’ormai palese progetto di abbandono della lunga percorrenza e di regionalizzazione del trasporto ferroviario, limitando il diritto alla mobilità dei cittadini siciliani”.
La Fit e la Cisl denunciano ormai da anni alle Istituzioni e alle Amministratori locali e regionali le continue azioni operate dal gruppo FS finalizzate alla dismissione delle attività nella città dello stretto. “E, purtroppo – proseguono i rappresentanti della Fit – ancora una volta constatiamo la scarsa incisività delle rare azioni portate avanti dalla classe politica. Ci chiediamo che seguito abbiano avuto le rassicurazioni sul rilancio del ferroviario nello stretto avanzate dal Sindaco all’indomani degli ultimi incontri con il Ministro dei Trasporti Matteoli.
Un percorso, intrapreso con le sollecitazioni del sindacato e inspiegabilmente interrotto lo scorso 26 luglio, data dell’ultima riunione ministeriale. Da allora nessuna azione concreta è stata operata dal gruppo Ferrovie dello Stato come segnale in controtendenza anzi riscontriamo una forte accelerata nell’opera di dismissione ormai da tempo in atto. E’
lampante – denunciano – come il gruppo FS, che nel ruolo di vettore di trasporto pubblico ha occupato negli anni le aree più pregiate della città, oggi abbia come unico intento un facile e cospicuo ritorno economico dalla cessione progressiva di queste aree e dei propri immobili, infischiandosene del grave danno grave danno occupazionale e sociale che provoca alla città.
Esempi emblematici sono la discutibile gestione immobiliare che vede perennemente sfitti prestigiosi locali delle aree di stazione, la chiusura del bar di Messina Centrale e quello imminente della mensa aziendale; mentre fioccano gli immobili in aree ferroviarie che vengono venduti dal Gruppo FS per fare speculazioni di edilizia privata”.
“La Cisl – aggiunge il segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese – , alla luce dei fatti, sollecita e auspica, prima che si giunga ad un punto di non ritorno, la ripresa urgente del percorso istituzionale interrotto e un intervento immediato e urgente del sindaco di Messina presso il Governo per pretendere la giusta continuità agli impegni da questo intrapresi rimasti disattesi, altrimenti riterremo Buzzanca complice o connivente dello smantellamento delle FS a Messina”.