Un titolo accattivante per uno spettacolo innovativo nella tematica e nella forma: è l’ultima fatica dell’attrice Tiziana Di Masi e di Andrea Guolo, autori di opere teatrali spiazzanti, mai convenzionali, di quel teatro che alcuni chiamano “civile” e che ha come filo conduttore l’impegno contro le mafie.
“Tutto quello che sto per dirvi è falso” è un altro capitolo nella storia di Tiziana Di Masi, dopo “Mafie in pentola”, in cui il messaggio che passa è che ciascuno – attraverso i propri comportamenti – può incidere ed effettivamente incide sul mercato e sull’economia criminale.
«Il nuovo spettacolo sarà su un tema spesso sottovalutato: la contraffazione – spiega Tiziana – È una vera illegalità che colpisce il Made in Italy e che toglie lavoro: è stato calcolato che nell’ultimo anno abbia sottratto al mercato 110mila posti di lavoro. Parlare della contraffazione significa parlare di tutti i settori, dai giocattoli alla moda. Rovina l’economia, eppure c’è una certa tolleranza».
L’attrice parla di un “legame ombelicale” fra la contraffazione e e la criminalità organizzata, in testa la camorra dei Casalesi e la ‘ndrangheta calabrese. Ma quello che più importa a Tiziana è di far capire a chi assiste ai suoi spettacoli che, per dirla con una canzone di De Andrè, “anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”: «Cerco sempre una interazione costante con il pubblico e di parlare in modo accattivante di cose pesanti perché arrivino a tutti i pubblici possibili. Anche al ragazzo che compra musica illegale. L’acquisto consapevole è fondamentale per la democrazia – continua – e anche chi ha due euro in tasca deve capire che usarli per comprare oggetti contraffatti danneggia l’economia».
Per farlo sul palco si alterneranno due momenti narrativi: uno in cui il tema della contraffazione verrà spiegato e analizzato; un secondo momento in cui ci sarà un personaggio comico che fa esattamente il contrario di quello che si dovrebbe per sconfiggere il fenomeno. «Non sarà un personaggio di denuncia, ma farà riflettere divertendo» dice Tiziana, che spiega come il suo lavoro sia un continuo «barcamenarci fra risata e serietà».