UN CENTENARIO PER DUE PARTITI

Al XVII Congresso del Partito Socialista, che si tenne a Livorno dal 15 al 20 gennaio 1921, maturò, ad opera di Antonio Gramsci e Amedeo Bordiga la scissione che portò alla nascita del Partito Comunista d’Italia.

Riporto un giudizio di Camera-Fabietti: “Sui tempi e sui modi della scissione gli stessi Gramsci e Togliatti espressero più tardi un giudizio di netta autocritica, e in realtà, nel breve periodo, la scissione contribuì senza dubbio a indebolire la capacità di resistenza del proletariato che, pur conservandosi in gran parte fedele al Partito Socialista, rimase confuso e frastornato dalla durissima polemica condotta contro di esso dai comunisti.”

Alcuni mesi dopo, nel novembre 1921 nacque il Partito Nazionale Fascista che, approfittando delle divisioni della sinistra, nello spazio di due anni conquistò il potere e lo mantenne per venti anni.

E’ un invito a riflettere su ciò cui si può andare incontro: il centro destra sa restare unito e già si sta preparando alla vittoria nelle prossime elezioni, a sinistra invece si continua ad andare a ritmo sparso, perché ognuno si crede depositario della verità assoluta  e non esita a trattare come nemici politici i propri compagni da cui si è separato. Così continuando non è difficile ipotizzare un altro ventennio neo-fascista.