Un letto sanitario che brucia

Non è piaciuto ai Sindaci della Provincia di Messina il piano di rimodulazione che l’Assessore Regionale alla Salute, Rita Borsellino, ha predisposto per adeguare gli standard Siciliani alla Spending review voluta nel 2012 dal Governo Monti. No è piaciuto, in particolare, l’atteggiamento dell’Assessorato Regionale che nel Giugno del 2013 aveva organizzato un’apposita conferenza dei Sindaci della provincia di Messina, con tanto di richieste verbalizzate e messe agli atti, al fine di procedere al taglio dei posti letto negli ospedali pubblici senza penalizzare oltremodo il cittadini di un distretto sanitario rispetto ad un altro.

Non è valso a niente neanche l’atteggiamento prepositivo e conciliante che l’Assessore del Comune di Messina Mantineo, ha tentato di portare avanti e di “consigliare” anche ai Sindaci di tutta la Provincia, intervenuti lunedì 30 Giugno nel salone delle Bandiere del Comune, per l’incontro che ha visto la presenza di Lia Murè, Dirigente Regionale del Dipartimento della Salute, del capo di Gabinetto Vicario dell’Assessore Borsellino e di Gaetano Sirna, una vecchia conoscenza delle nostre lande, che a 61 anni e proveniente da Catania è diventato il nuovo Direttore Generale dell’Asp di Messina.

Oggetto delle aspre critiche chi i Sindaci di Taormina, Caprileone e Tortorici hanno avanzato all’illustre parterre Regionale è stato il D.A n° 678 dell’Aprile 2014, che a loro dire non ha tenuto conto delle esigenze sanitarie dei territori provinciali interessati al provvedimento. Efficace è stato l’esempio portato di un malato di cuore della zona del Parco dei Nebrodi che per essere curato e ricoverato è stato “costretto” a scegliere se  recarsi a Cefalù o a Messina, perché nella rimodulazione dei posti letto avvenuta nell’Aprile di quest’anno, non si è tenuto conto che negli ospedali di Mistretta, Sant’Agata o Patti non vi sono reparti ed equipe coronariche sufficienti per il vasto territorio coperto o perché i posti letto disponibili sono così pochi che è necessario fare “un viaggio della speranza” anche all’interno della stessa provincia.

Pur essendo 108 i Sindaci della Provincia di Messina, presenti alla conferenza non erano oltre venti, ma così sfiduciati e amareggiati dall’agire Regionale che il Sindaco di Taormina ha iniziato il suo intervento con un lapidario: io non mi sento legittimato ad essere oggi presente…perché di tutto quello che avevamo discusso e deliberato insieme, quando a giugno del 2013 avete partecipato alla seduta del Consiglio Comunale di Taormina, non avete riportato niente nel D.A. n° 678”.

Evidentemente le critiche all’indirizzo dell’Assessore Borsellino e del Presidente Crocetta devono essere state forti e “politicamente” rilevanti, se la Dirigente Regionale ad ogni rilievo mossole da un Sindaco della Provincia provvedeva diligentemente ad annotarlo in un apposito schema che riportava pedissequamente i residui posti letto degli Ospedali Pubblici di tutta la Regione Siciliana.

Ma oltre le critiche vi sono state anche le proposte ed è stato proprio il nuovo Direttore Generale dell’Asp di Messina Sirna che, nell’ambito del suo programma d’intervento, ha anticipato la possibilità di accorpare i vari Ospedali del distretto sotto la definizioni di Riuniti (ad es. gli ospedali riuniti di Messina). Con i vantaggi derivanti dall’allentamento dei criteri della Spending review, la specializzazione dei singoli reparti e l’eliminazione dei “doppioni” ed ancora; efficienza in termini occupazionali.

In altri termini, il trend “manageriale” della Sanità Regionale Siciliana continua, a dispetto del malato e dei suoi diritti quello che conta è l’efficienza del sistema. Efficienza che ad oggi si è tramutata nella perdita netta solo per Messina di 271 posti letto (vedi sito Regionale e allegati al D.A n° 678), la non recondita idea di fondo che per molti degli interventi sanitari richiesti dai cittadini si possa provvedere senza “ospedalizzazioni” o posti letto ed infine che ai bisogni dei malati si possa benissimo provvedere tramite “ambulatori” sparsi nel territorio.

In questo contesto non sorprende che sia il nuovo Direttore Generale, che il Dirigente Regionale abbiano iniziato il loro intervento con un : noi non amiamo i posti letto.

Pietro Giunta