Un messinese a Messina, Nino Frassica

Grande attore teatrale e cinematografico, comico di spicco, personaggio televisivo dalla personalità esuberante e poliedrica, interprete di una comicità seria e coinvolgente. Nino Frassica torna nella sua città natale in occasione della presentazione della sua autobiografia (70% vera 80% falsa come egli stesso l’ha sottotitolata) e noi del CarrettinoDelleIdee abbiamo colto questa occasione per intervistarlo.

 

Lei ha iniziato dal teatro, come può definire la sua esperienza teatrale?

“Penso che il teatro sia la più emozionante di tutte le altre esperienze di questo mestiere, perché sai subito come va, sei emozionato, hai paura che vada male. E’ più d’azzardo rispetto al resto perché non devi aspettare per sapere com’è andata”

Si sente più un attore teatrale o un attore cinematografico e televisivo?

“Di solito quando uno fa l’attore non tiene conto di cosa sta facendo, lo fa e basta. E’ un mestiere unico, come chi cucina, chi ha un ristorante non fa solo i primi, fa i primi, i secondi, fa il dolce, quindi è un mestiere che prevede teatro cinema televisione, insieme.”

Come mai la scelta di questa autobiografia 70% vera e 80% falsa?

“E’ un libro umoristico, per divertire. Ho finto di fare un’autobiografia come fanno gli altri e ci ho giocato sopra, l’ho provato come sistema per raccontare delle cose bizzarre che mi sono o non mi sono successe.”

Lei è un attore dalla personalità poliedrica. Come fa a cogliere l’aspetto “ridicolo” della gente e trasformarlo in comicità?

“Sarà una deformazione, un modo di filtrare la realtà, vederla in un altro modo. E’ anche un gioco.”

Quanto è difficile essere “comico” e far ridere la gente?

“E’ difficile perché la gente vuole essere spiazzata, non vuole sempre le stesse cose, quindi è questo che rende difficile. Si è visto tutto, tutti hanno fatto tutto e quindi diventa difficile dare delle novità.”

Crede che sia più difficile essere comico o essere un attore serio?

“Molto più difficile fare il comico. Fare l’attore serio è facile, chiunque lo può fare con un buona scuola, ma per fare l’attore comico ci vuole qualcosa in più della bravura, ci vuole un talento particolare, ci vuole un occhio diverso dal solito.”

Lei riesce ad essere “comicamente serio”, e penso sia questo che colpisce il pubblico. Ci riesce solo grazie alla sua capacità personale o anche grazie alle sue esperienze?

“Un po’ l’uno e un po’ l’altro. E’ una tecnica, mi viene facile perché è quello che faccio da sempre. Se riesco a fare delle cose anche non facili è anche perché dopo tanti anni ho inquadrato la situazione e riesco a farle.”