Non è agevole parlare di buona amministrazione in Sicilia, almeno se diamo adito all’immaginario che la stampa nazionale spesso veicola senza conoscere nel merito il lavoro di sindaci siciliani intelligenti e capaci. E noi abbiamo il dovere di ricordarcelo.
Dopo “aver fatto” il boom di preferenze alle parlamentarie del Partito Democratico, permettendole così di essere eletta alla Camera dei Deputati per la Sicilia (seconda in lista dopo Pierlugi Bersani), Magda Culotta, classe 1985, continua ad impressionare i sempre più numerosi suoi osservatori, per un modello di amministrazione che ricalca altre latitudini e altri standard ma che vede protagonista un lembo di Sicilia.
Nata 28 anni fa a Palermo,da due anni amministra il Comune di Pollina, un paesino di poco più di tremila anime in provincia di Palermo, raccogliendo da subito i risultati di una vita vissuta nell’impegno civile e politico con una serie di “buone prassi” di cui forse ogni amministratore locale dovrebbe prenderne nota.
Completati gli studi al nord, Magda ha deciso di tornare nella sua terra e darsi alla politica attiva. “Non c’è stato modo migliore di iniziare questa mia esperienza, quando assieme a tanti altri cittadini, abbiamo scelto di candidare un progetto politico di cambiamento al governo del mio paese, Pollina, nel cuore del meraviglioso Parco Naturale delle Madonie”. E’ nel giro di poco tempo Magda si è ritrovata ad indossare con orgoglio quella fascia tricolore in una comunità che ha deciso di metterla a disposizione di un progetto di sviluppo che recidesse in maniera netta con “una politica che – afferma lei stessa – ha spremuto il cuore e l’anima delle persone”.
“Ricordo ancora oggi, con tenerezza gli sguardi straniti sotto le coppole degli anziani, le mezze frasi degli operai in piazza che mi etichettavano come “a carusa”. La mia età sembrava, e forse lo era davvero un handicap. Abbiamo vinto e oggi governiamo perché siamo stati capaci di sostituire alle incertezze una proposta di contenuti, una prospettiva concreta di progetti possibili”.
In meno di un anno sono diverse le cose fatte ad iniziare dalla trasparenza dell’amministrazione. Il Comune di Pollina – c’è da dirlo uno dei più virtuosi del comprensorio con una raccolta differenziata che veleggia anche grazie al porta a porta su percentuali del 40-45% – è la “cartina tornasole” di una comunità che nel breve tempo ha saputo integrare i propri diritti con i propri doveri ed in cui la qualità della vita è tra le più elevate di tutta l’Isola.
Pollina è un centro ricco di risorse e per secoli centro nevralgico tra la costa e l’entroterra “normanno”.E’ proprio dando centralità al distretto turistico Termini-Madonie, l’amministrazione Culotta si è mossa per realizzare infrastrutture lungo la costa del borgo marinaro di Finale di Pollina, un fazzoletto di territorio che unisce la vicina “Taormina del Tirreno” Castel di Tusa con la più prossima e rinomata Cefalù.
Di Magda Culotta parlano, quindi, i fatti, quelli che a piccole porzioni di innovazione e rispetto dei valori che uniscono le piccole comunità (tradizione, amicizia, solidarietà, impegno vis à vis)costruiscono la coesione sociale e il coinvolgimento dei cittadini.
“Sento che il dovere degli eletti, a prescindere della parte politica, sia quello di difendere i diritti fondamentali dei cittadini. In questi anni si è consumato un pasticcio politico sui servizi essenziali come quello della gestione dell’acqua. Bisognerà fare dei passi decisi verso una ri-pubblicizzazione del servizio idrico e dei servizi primari. Non possiamo e non dobbiamo permettere che le lobby economiche giochino a risiko con i nostri territori che ogni giorno noi cittadini difendiamo”. Idee chiare che vengono puntualmente rafforzate da iniziative che hanno la loro esclusività in ambienti culturali come quelli siciliani ma che altrove sono prassi e metodo di inclusione sociale reale.
Porta la sua firma il Bando per il servizio civico a Pollina, a cui possono accedere i cittadini di età compresa tra i 18 anni e fino all’età pensionabile residenti, da oltre un anno a Pollina, privi di occupazione, che versano in precarie condizioni economiche. Si tratta di prestare un servizio di pubblica utilità con la straordinaria caratteristica che non guarda ai beneficiari come meri utenti di un servizio ma come parte stessa dell’esperienza e gli anziani nell’ottica del welfare pollinese non sono meno importanti delle giovani leve.
Di rietro da Roma, il sindaco più giovane d’Italia ha incontrato senza troppo temporeggiare – tipico invece di certa politica a cui spesso siamo abituati nell’Isola – i lavoratori della Valtur di Finale per riferire dell’incontro tenutosi con il Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato. Insomma, non manca di tempestività e decisionismo la “siciliana democratica”.
Sempre per rimanere sui ritmi giusti, il prossimo 24 maggio sarà firmata la convenzione tra il Comune di Pollina e il Tribunale di Termini Imerese per l’impiego di condannati in lavori di pubblica utilità. Il lavoro di pubblica utilità, consistente nell’attività non retribuita a favore del Comune potrà consistere in:prestazioni di lavoro a favore di organizzazioni di assistenza sociale o volontariato operanti, in particolare, nei confronti di tossicodipendenti, persone affette da infezione da HIV, portatori di handicap, malati, anziani, minori, ex-detenuti o extracomunitari;prestazioni di lavoro per finalità di protezione civile, anche mediante soccorso alla popolazione in caso di calamità naturali, di tutela del patrimonio ambientale e culturale, ivi compresa la collaborazione ad opere di prevenzione incendi, di salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale o di particolari produzioni agricole, di recupero del demanio marittimo e di custodia di musei, gallerie o pinacoteche;prestazioni di lavoro in opere di tutela della flora e della fauna e di prevenzione del randagismo degli animali;prestazioni di lavoro nella manutenzione e nel decoro di ospedali e case di cura o di beni del demanio e del patrimonio pubblico ivi compresi giardini, ville e parchi, con esclusione di immobili utilizzati dalle Forze armate o dalle Forze di polizia;altre prestazioni di lavoro di pubblica utilità pertinenti la specifica professionalità del condannato.
Magda Culotta è tra i parlamentari che hanno il cosiddetto “braccialetto bianco” al polso, simbolo dell’impegno preso con altre centinaia di colleghi in Transatlantico che si sono impegnati nella campagna contro la corruzione “Riparte il futuro”. Nello specificio, la giovane deputata ha promesso di riformare la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare. “Ho firmato perché ritengo ci sia in italia una estrema necessità di ritornare a parlare di Etica in politica. Ognuno di noi deve essere d’esempio per l’altro”. Insomma un’immagine rassicurante quella della Culotta o, come direbbero gli stessi anziani con la coppola di Pollina, un’immagine “Bedda” come la Sicilia.
Chi di noi non vorrebbe conoscerla in un momento in cui anche la città di Messina si appresta al voto per le prossime, ormai imminenti, amministrative?