Dopo la denuncia di omofobia da parte di uno studente, UniMe accetta le proposte delle tre associazioni.
Nella mattina di oggi, mercoledì 5 maggio, Liberazione Queer Messina, Link-Studenti Indipendenti e Unione degli universitari (UDU) sono stati ricevuti dal Rettore dell’Università degli Studi di Messina, il Professore Cuzzocrea.
L’incontro è stato richiesto dalle tre associazioni dopo che uno studente ha deciso di denunciare un professore dello stesso Ateneo a causa delle violenze a sfondo omolesbobitransfobico.
Le tre associazioni hanno trovato la disponibilità dell’Università nella realizzazione delle loro proposte. Difatti, Liberazione Queer, UDU e Link hanno presentato tre idee, tre risoluzioni, tre strumenti utili affinché ciò che è accaduto negli scorsi giorni non accada più e vi sia un diretto intervento dell’Ateneo.
Le tre proposte riguardano: una modifica del Codice Etico, introducendo una norma sul genere, sulla violenza di genere e quella omobitrasfobica; un tavolo permanente sulla violenza costituito dalle associazioni e l’Università, anche mediante il ruolo del Comitato unico di Garanzia (CUG) e delle responsabilità dell’Ateneo; e l’avvio di una serie di eventi, seminari sulla problematica.
“Siamo soddisfatti dell’incontro” dichiara Michelangelo Billè di Link Messina “ci adopereremo per continuare sia il lavoro sia il dialogo con l’Università e cercare di collaborare tutti insieme per rendere l’Ateneo un posto più inclusivo.”
“Ci vogliono strumenti di monitoraggio ed inchiesta per quelle che sono le discriminazioni e le violenze di genere all’interno dell’Università, ma anche su questo appena apriremo il tavolo riusciremo a collaborare.” Dice Salvo Bertino di Liberazione Queer Messina “Con l’aggiornamento del regolamento avremo, inoltre, uno strumento migliore per evitare il caso che si è verificato. L’ambiente universitario è fortemente influenzato dall’ambiente sociale. Sappiamo, infatti, che sono strumenti che hanno una loro efficacia, ma per avere una piena liberazione dobbiamo incidere a livello sociale.”