“Nella notte tra il 25 e il 26 novembre, a poche ore dal convegno che si è svolto a Modena promosso da Libera dal titolo “Come cambiano le mafie idee e nuovi percorsi di contrasto” con la partecipazione di Enza Rando , di Luigi Ciotti e dei procuratori Federico Cafiero de Raho e Franca Imbergamo, ignoti si sono introdotti nello studio di Modena dell’ avv Enza Rando, vicepresidente di Libera e che per l’associazione cura le costituzioni di parte civili in numerosi processi di mafia, mettendo a soqquadro la sua stanza senza che alla stessa sia stato sottratto nulla, pur essendo a portata di mano Pc, penne e altri oggetti di valore .
Tra gli elementi preoccupanti l’apertura delle ante di armadi in cui sono custoditi i faldoni riguardanti le costituzioni di parte civile nei processi di mafia. Il coordinamento provinciale di Libera fa propria la dichiarazione diffusa da Libera nazionale: Esprimiamo preoccupazione ed inquietudine per il grave episodio contro Enza Rando, abbiamo piena fiducia nell’ operato delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, ma dopo questo atto ci poniamo delle domande , ci chiediamo chi c’è dietro tutto questo? L’atto di venerdì scorso segue il linciaggio mediatico, durato per mesi, nei confronti di Enza Rando, dai manipolatori della verità. Il susseguirsi di tali episodi rappresentano dei gravi segnali che ci preoccupano ma non ci fermano, consapevoli che, lungi dall’intimorirci, ci stimolano ad essere ancora di più cittadini responsabili, decisi a difendere il bene comune da chi lo vuole corrompere, rubare, distruggere.
“Il coordinamento provinciale di Libera è particolarmente vicino all’avv. Enza Rando anche per averla vista nel tempo impegnata ijn terra di Sicilia dapprima come amministrative pubblica e poi come legale in importanti e rilevanti procedimenti penali a cominciare da quelli celebrati nel trapanese. L’abbiamo vista e la continueremo a vedere attenta rappresentante di parte civile in dibattimenti cruciali per conoscere la verità delle malefatte mafiose in questa nostra martoriata terra, per consegnare giustizia ai familiari delle vittime, vicina alle battaglie sociali per consentire alla società civile di riprendersi ciò che negli anni è stato tolto ai cittadini con la forza intimidatoria delle armi e della sopraffazione. Crediamo proprio che sul solco di ciò che è stato segnato bisogna ricercare le ragioni della vile intimidazione.
L’avv. Rando non è mai stata sola e da oggi lo sarà sempre meno, Libera della provincia di Trapani l’abbraccia con affetto e stima e chiediamo che la stessa cosa faccia la società civile per bene e che vuole ribellarsi alla mafia e ai suoi complici, ovunque si annidano”.