Un mondo di criminalità, violenza, soprusi. Un mondo senza sorrisi né giustizia. Un mondo animale, crudele, spietato. Un mondo dove ai più deboli non resta che soccombere. Un Mondo Vuoto, insomma. Ed è proprio questo il titolo del lungometraggio presentato lo scorso sabato a Palermo, opera di chi alla vuotezza di questo mondo proprio non vuole arrendersi.
Si tratta soltanto di una delle tante pellicole a carattere sociale, realizzate e promosse dall’Accademia Dei Piccoli Talenti, un’associazione sportiva e culturale con sede a Palermo. L’Accademia è nata per favorire l’integrazione fra allievi normodotati e diversamente abili, coinvolti in egual misura in tutte le attività proposte.
Simona D’Angelo, regista di “Mondo Vuoto” e direttore artistico dell’associazione, racconta fatiche e successi di una piccola e fiera realtà palermitana, dimenticata dalle istituzioni ma comunque dedita ad una società ancora in grado di imparare, migliorarsi, cambiare.
Ci racconti qualcosa in più delle le sue “pellicole sociali”
“La nostra Accademia di Via Paratore è già attiva da un po’. Anno dopo anno ci impegniamo nella produzione di lungometraggi formativi, utili a veicolare un messaggio positivo. Amo definirli short film: hanno sceneggiature, dialoghi e colonne sonore di tutto rispetto. Gli attori, grandi e piccini, non si risparmiano affatto, recitano con impegno ed entusiasmo. Ci serviamo del cinema per divulgare contenuti per nulla trascurabili, di stringente attualità, a volte davvero difficili da affrontare: basti pensare alla pellicola sul bullismo. Il nostro cast di giovanissimi è stato preparato a dovere sull’argomento, con colloqui, incontri e sedute di gruppo. In questo come nel resto dei casi, è stato necessario che gli attori per primi capissero la gravità del problema, si immedesimassero nei personaggi della storia, soffrissero e imparassero con loro. Come se non bastasse, i nostri copioni vengono sempre revisionati e corretti da uno psicologo: questo ci consente di capire quanto il messaggio che intendiamo trasmettere è chiaro, efficace, privo di qualsiasi ambiguità. È un bell’impegno, ma quel che be viene fuori ripaga sempre della fatica.”
Da chi è composto il vostro “cast”?
“Sono i nostri allievi a recitare. Abbiamo attori di tutte le età: i più piccoli hanno circa sei o sette anni, il più grande invece settantadue. Sono allievi dell’Accademia e durante l’anno sono divisi in corsi diversi, ma partecipano tutti alla realizzazione dei lungometraggi. C’è una splendida collaborazione fra loro, dico sul serio.
Inoltre la nostra scuola è aperta anche a studenti diversamente abili: uno dei nostri maggiori obiettivi e l’integrazione. Vedere allievi normodotati recitare fianco a fianco con uomini, donne e bambini affetti da disabilità non ha prezzo. Tengo molto questo aspetto del mio lavoro. Ne vado orgogliosa a dire il vero: il nostro è un progetto integrato che ha dato ottimi riscontri sinora e che distingue la nostra accademia dalle altre. Direi che è irrinunciabile ormai.
Altra importante particolarità: la nostra è un’attività senza finalità di lucro. Per assistere ai nostri spettacoli o alla proiezione dei nostri lungometraggi non serve denaro: è tutto a titolo gratuito.”
Enti pubblici, associazioni o ditte private finanziano, almeno in parte, il vostro progetto?
“Niente affatto. La nostra accademia è interamente autofinanziata. Nonostante i nostri spettacoli a tema sociale vengano promossi anche nelle scuole, non abbiamo mai ricevuto alcun aiuto economico.
Ce la caviamo: quel piccolo gruzzolo di cui disponiamo viene investito interamente nella realizzazione di recite o short film. Nelle nostre tasche non finisce neanche un soldo e in ogni caso non è questo che vorremmo, però un finanziatore ci farebbe comodo, se non altro per migliorare il nostro prodotto finale, se così si può definire. Non disponiamo di grandi quantità di denaro e le nostre rappresentazioni ne risentono: con mezzi migliori anche il risultato sarebbe migliore, mentre adesso dobbiamo far fruttare quel poco che abbiamo.
Realtà come le nostre del resto non vengono incentivate quasi mai: siamo un’associazione apolitica e questo non va giù a molti. In più rinneghiamo fermamente tutto ciò che di illecito ci possa essere: niente favori, giochetti o compromessi, anche a costo di rimanere indietro. Alla legalità non siamo disposti a rinunciare.”
Che dire della presentazione dell’ultimo lungometraggio, “Mondo Vuoto”? Che riscontro pensa ci sia stato?
“È presto per dirlo, però ammetto di essere stata piacevolmente colpita: si trattava di pellicole sociali, con argomenti forti, quindi immaginavo che l’evento non avrebbe avuto una grande risonanza. A dir la verità, immaginavo che ad assistere sarebbero stati solo i parenti e gli amici dei nostri attori, invece le cose sono andate diversamente. Il cinema era pieno, pieno sul serio. C’era chi aveva saputo dell’evento grazie ai social network, chi ne aveva sentito parlare ad un amico… Tutti sembravano interessati alla proiezione, ne ero felice. Erano presenti anche alcune associazioni no profit e persino qualche personalità della politica. Insomma, tutto sembra essere andato per il meglio.”
Da quanto tempo si occupa di progetti come questo?
“Il mio lavoro non ha inizio con l’accademia: sono coreografa da vent’anni, mentre al cinema mi sono avvicinata quindici anni fa. Inizialmente mi sono appoggiata a molti teatri del palermitano, dove ho lavorato per molto tempo. Prima di lasciarmi travolgere da questa iniziativa, insegnavo in una scuola primaria. Un bel giorno ho dato le dimissioni: non era quella la mia strada, così ho scommesso su di me, ho lasciato le certezze per gettarmi a capofitto nel rischio. E tuttora non me ne pento.
Tre anni fa o ideato questa struttura e non passa giorno in cui non ne sia orgogliosa.
Il contributo umano e culturale che un’attività simile è in grado di dare a tutti noi, allievi e docenti, è impagabile. Ci battiamo quotidianamente affinché l’arte sia davvero di tutti e per tutti, come recita il nostro motto e le nostre battaglie sembrano dare i loro frutti, almeno sino ad ora.
I progetti in cantiere ci sono e c’è anche la volontà di mettersi in gioco, non manca nulla. Spero che tutto questo possa durare ancora a lungo, io farò del mio meglio.”