Si tratta della seconda aggressione di carattere omofoba in 72 ore
Il Prefetto Dispenza: “Episodi frutto di sottocultura. Solidarietà ai giovani aggrediti. Lo Stato è presente sul territorio e non si arrende alla barbarie di pochi”
Il Prefetto Filippo Dispenza torna a ribadire la propria condanna nei confronti dell’omofobia, dopo la seconda aggressione nei confronti di un gruppo di giovani omosessuali, avvenuta lunedì sera in Via Cavour a Vittoria (RG).
“I ragazzi vittime della barbara aggressione – dichiara il Prefetto – erano stati poco prima a Palazzo Iacono, dove avevamo avuto un incontro, nel corso del quale avevamo parlato del primo episodio di omofobia, avvenuto venerdì pomeriggio, ed avevamo programmato alcune iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del rispetto della persona.
Di lì a poco, i quattro giovani sono stati fatti oggetto di una nuova incivile aggressione, che hanno prontamente videoripreso e denunciato alle forze dell’ordine, che stavano già indagando sul primo episodio e che ora, acquisita questa nuova denuncia, sono al lavoro per dare un nome ai responsabili degli odiosi gesti. Torno ad esprimere il mio sdegno e la mia condanna per tali inqualificabili aggressioni, frutto di sottocultura e di assoluta mancanza di rispetto, educazione e civiltà, e voglio manifestare la mia solidarietà alle giovani vittime, che bene hanno fatto a denunciare tutto alle forze dell’ordine che, ne sono certo, faranno quanto prima piena luce sull’accaduto.
Voglio rassicurare la cittadinanza che a Vittoria lo Stato è presente, che tutte le istituzioni che lo rappresentano lavorano quotidianamente per garantire sicurezza e legalità, che non esistono zone franche e che nessuno ha alzato bandiera bianca di fronte alla barbarie di pochi, che viene combattuta senza se e senza ma”.
«Ma non facciamo in tempo a entrare – racconta Valentino Fiammetta (ArciGay Vittoria), altro ragazzo coinvolto nell’aggressione – che ci lanciano (stile fresbee) una bottiglia di birra da 66 cl piena e non faccio in tempo a scansarci che colpisce al collo il presidente dell’Arcigay».