Attraverso un percorso immaginario che tocca i principali punti d’interesse turistico in Sicilia, emerge che le ferrovie siciliane sono inadeguate alle mutate esigenze economiche del territorio. Intere aree della Sicilia di grande interesse turistico – archeologico, sono rimaste prive di collegamenti. Inoltre, l’esodo e il controesodo del periodo estivo e delle festività natalizie e pasquali va incontro agli eccesivi costi legati alla mobilità.
Bella questa terra, ma quanto costa tornarci? I luoghi turistici sono facilmente raggiungibili? La mobilità?
Prenotare le vacanze estive o per le festività con anticipo resta la scelta migliore, ma non tutti possono farlo o riescono giacché all’apertura delle date di prenotazione, che per i treni solitamente avviene due mesi prima dalle date di maggior afflusso, quando il costo dei voli è già lievitato, nel giro di 12 ore i posti e i biglietti più convenienti sono terminati.
A luglio, con una semplice ricerca online, visualizziamo le seguenti tariffe: Milano – Catania in aereo, primi giorni di agosto, 250,00 € a persona. In treno fino a Milazzo 100,00. Catania – Milano in aereo, fine agosto, 350,00 euro a persona o, 150,00 euro in treno.
Si assiste allo stesso vertiginoso aumento delle tariffe anche durante il periodo natalizio e pasquale.
…ma sono inclusi anche i servizi?
La stazione di Milazzo non è munita di nessuna rampa per disabili, né scale mobili o ascensori, nonostante sulla scheda tecnica facilmente reperibile su internet alla voce barriere architettoniche ci sia sbarrato NO. Leggiamo a ragione l’assenza di attività commerciali, ristorante, self service, sportello bancomat, vigilanza video. La scheda indica, invece, la presenza di bar ed edicola, chiusi da anni.
6 anni fa una ragazza in questo blog https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080705062933AA4LI9
chiedeva: “Devo andare a Lipari il 2 agosto con dei miei amici. Prendiamo il treno da Palermo per Milazzo, lì ci hanno detto che ogni mezz’ora passa una navetta per il porto? Quanto ci mette?”
Risposta: “Tra la stazione e il porto ci sono 4 km, l’autobus ci mette appena 5 minuti. Purtroppo gli orari dell’autobus non sono così rigidi… I taxi sono tutti abusivi, quindi… contratta sapendo che sei ad un tiro di schioppo!”
Gli orari degli autobus a distanza di anni non sono ancora così ‘rigidi’e domenica l’ATM non effettua il servizio. Se la tratta si percorre in autobus il costo è pari a 1,50€, in taxi 15,00€.
La situazione resta la stessa o peggiora se ci spostiamo verso le stazioni interne delle varie province.
Se stiamo migliorando in puntualità e finalmente si sta provvedendo a sostituire qualche vecchio treno che collega la regione al suo interno e non solo, dall’altra i servizi restano carenti. Biglietterie automatiche funzionanti rare, nessun punto d’informazione o ristorazione, monitor spenti, ect, ect…
Le linee più importanti dell’attuale rete ferroviaria sono: la tirrenica, tra Messina e Palermo da cui è possibile raggiungere Trapani, la jonica, tra Messina, Catania e Siracusa, la centrale sicula, nell’interno, tra Palermo e Catania attraverso Caltanissetta ed Enna.
La dorsale della Sicilia centrale
Gli anni cinquanta hanno contato la chiusura di oltre 700 km di linee in disuso, tuttavia, la progettazione e realizzazione tanto auspicata di nuovi tracciati che ne doveva conseguire non è mai avvenuta. Intere aree della Sicilia centrale e sud-occidentale sono rimaste, quindi, prive di collegamenti, come la zona sud della provincia di Enna, di grande interesse turistico – archeologico, e la costiera da Castelvetrano ad Agrigento e Licata, nella quale troviamo alcune tra le più importanti aree, come Selinunte, un parco archeologico della dimensione di circa 40 ettari, di inestimabile valore archeologico e culturale. Tuttavia, riuscire a raggiungerlo dall’aeroporto di Palermo potrebbe non essere così facile.
Così si legge su un sito di promozione turistica: “Gli Aeroporti non sono direttamente collegati a Castelvetrano, il nostro consiglio è di affittare un’auto al Terminal degli arrivi.
L’auto può anche esser prenotata con anticipo, infatti, sono presenti nelle aerostazioni di destinazione le più conosciute compagnie di noleggio auto. Il consiglio è, inoltre, di tenere la macchina per tutta la durata del soggiorno, visto che le distanze non sono colmabili altrimenti”.
La situazione non cambia per Eraclea Minoa ed Agrigento e città come Sciacca, Ribera, Castelvetrano e Porto Empedocle.
La dorsale jonica
In generale la linea ferroviaria siciliana versa in pessime condizioni e a pagarne le conseguenze non sono solo i vacanzieri, ma anche e soprattutto i 60.000 pendolari che utilizzano il treno in Sicilia per motivi di lavoro, studio e altro.
Il Comitato pendolari di Messina, Catania e Siracusa, da anni rileva e denuncia ritardi, soppressioni delle corse ferroviarie, i frequenti guasti ai locomotori ed i disservizi in generale che gli utenti siciliani subiscono in modo costante. Ponendo l’accento sulla tratta Messina-Siracusa o dorsale jonica che rappresenta una delle principali reti ferroviarie della Sicilia, sia per mole di traffico, che per densità della popolazione servita.
La dorsale tirrenica
La conversione in legge del decreto ‘Sblocca Italia’, per un importo finanziato di 5,25 miliardi, dovrebbe velocizzare la realizzazione dell’Alta velocità ‘light’ Messina-Catania-Palermo.
Un’opera faraonica quindi ci aspetta…
Ma il Comitato dei Pendolari Siciliani guidato da Giosuè Malaponti torna alla carica: “È il completamento del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo e della Castelbuono-Patti a costituire una priorità rispetto alla costruzione della tratta Catania-Palermo”.
Tutto questo mentre il Nord Italia si prepara al nuovo Frecciarossa il cui primo viaggio inaugurale è previsto il 1 maggio 2015, in concomitanza con l’apertura dell’Expo, e permetterà di collegare Milano-Roma in due ore e mezza, alla velocità di 360 km orari.