Qualche settimana fa un suo post su facebook recitava così:
“CHI DI VOI NON ASPETTA QUALCOSA? Scrittrice disoccupata offresi per comunicazioni riferite a circostanze liete, missive d’amore, augurali, motti satirici o per “la mail che vorrei”. Il compenso (ragionevole) sarà richiesto solo ai clienti che si dichiarano soddisfatti. Si garantiscono tempi rapidi.”
In teoria dirigente di un’azienda privata a Roma, in pratica aspirante scrittrice e appassionata di scrittura da sempre. E’ la storia di Tina Ceraso, una donna che grazie alla sua aspirazione ha riaperto la strada ad uno dei più bei modi per comunicare, la scrittura creativa. Valorizzando così, non soltanto la sua più grande passione, ma anche una realtà che rischia di cadere ormai nell’oblìo.
Ma come si presenta Tina Ceraso? Si è raccontata al Carrettino Delle Idee.
“Sono un’aspirante scrittrice in realtà. Ho vinto qualche premio in poesia e ottenuto la pubblicazione di un paio di brani su di un’antologia. Fatto questo mi sono decisa a scrivere un romanzo a quattro mani. Il romanzo è attualmente in fase di editing con l’agente letterario che abbiamo scelto e spero con tutta me stessa che il passo successivo sia la pubblicazione con un editore non a pagamento. La mia attuale professione è tutt’altra purtroppo, ma la passione per la scrittura scalpita.. in due parole: o adesso o mai più.”
Qual è la sua professione attuale?
“Sono dirigente in un’azienda privata che opera nel settore costruzioni per committenti pubblici e presto consulenza nell’ambito dei sistemi di qualità per alcune piccole aziende a Roma e dintorni.”
Il suo impegno nella composizione di lettere e missive di ogni tipo, lo considera un hobby o è sempre dettato dalla sua passione scalpitante?
“Direi entrambe le cose per il momento”
Ha riscontrato interesse da parte della gente per questo tipo di attività da lei svolte?
“No, assolutamente. In realtà sono piuttosto riservata e la frase che ho postato qualche tempo fa, è stata percepita come una battuta e nulla più.”
Le piacerebbe che la prendessero sul serio e le chiedessero davvero di scrivere qualcosa?
“Si, certo.”
Pensa che questa idea di scrivere lettere e missive possa aiutare la gente a riscoprire la bellezza della scrittura manuale e allontanarla un po’ dallo squallore degli sms e della tecnologia copia e incolla?
“Certo. La potenza della scrittura non può soccombere a suon di abbreviazioni e aforismi; la comunicazione, verbale e non, ha bisogno urgente di essere reinventata, bisogna riscoprire il piacere e la fatica di approfondire, di dedicarsi, di concentrarsi, di investirci del tempo, per scrivere, leggere e capire.”
In un’era altamente tecnologica come la nostra, in cui ogni forma di comunicazione diventa un cocktail di abbreviazioni e frasi asettiche e prive di significato, riscoprire la bellezza della scrittura manuale e della creatività può essere un modo per ritrovare dei valori ormai dimenticati e considerati obsoleti, ma la cui bellezza intrinseca, in realtà, non può mai cadere di moda. Allora impariamo da Tina, e da tutti quelli che, come lei, preferiranno sempre una lettera scritta a mano (anche se con una tastiera) ad uno squallido aforisma preconfezionato.